"BERGAMOSCIENZA":
una
coinvolgente rassegna
all'insegna
della
"scienza
in presa diretta".
≈
L'incontro
con Kary Mullis, Premio Nobel per la Chimica 1993,
e il
confronto aperto sui grandi temi della scienza.
- di Marina Palmieri -
In un clima di fervida e attentissima
partecipazione si sono recentemente tenuti, dallf8 al 17 ottobre 2004, i
lavori della II Edizione di BergamoScienza, ricca rassegna di
divulgazione scientifica che, come già nelle intenzioni dei suoi
realizzatori e segnatamente SINAPSI, Associazione per la Cultura
Fondazione Bergamo nella Storia, in collaborazione con Università
Vita-Salute San Raffaele di Milano, Università degli Studi di Bergamo,
C.C.I.A.A. di Bergamo e Unione degli Industriali della Provincia di
Bergamo, si è proposta di goffrire a tutti la possibilità di vivere la
scienza in epresa direttaf, di conoscere e farsi coinvolgere in temi quali
ricerca, innovazione, clonazione, biotecnologie, energie alternative,
eco-compatibilitàh. Nel momento di questo resoconto, lfeco mediatica di
BergamoScienza avrà già raggiunto gli osservatori più attenti ai
dibattiti che sfagitano nel mondo scientifico, grazie soprattutto al
rinnovato interesse per alcuni temi che, come quelli del futuro delle
fonti energetiche, della clonazione terapeutica e clonazione
riproduttiva, dellfevoluzione genetica e dellfonnipresente confronto tra
fede, scienza e filosofia, proprio gli organizzatori di BergamoScienza
hanno avuto il merito di riproporre allfattenzione del grande pubblico,
con unfimpostazione di deciso taglio dialettico.
Lfaspetto più interessante di questa rassegna è
in particolare lfincontro con alcuni relatori dfeccezione che alla prima
giornata di BergamoScienza hanno avuto lfonore e lfonere di confrontarsi
su quelli che, in una vasta accezione, vengono definiti i gtemi di fondoh
della scienza, ovvero temi che attengono propriamente al campo
scientifico e che nel contempo abbracciano i campi della filosofia,
dellfetica, della riflessione su quello che è, appunto, il bene
collettivo delle conoscenze e delle risorse del patrimonio scientifico.
Dopo il saluto dfapertura giunto da Rita Levi Montalcini, Premio Nobel
per la medicina 1986 e presidente onorario di BergamoScienza, nel quale è
stato posto un particolare accento sulla necessità di nuove indagini in
campo scientifico per far fronte anche ai nuovi e gravosi problemi
dellfumanità, è stata la volta dellfincontro con Kary Mullis, Premio
Nobel per la Chimica 1993, personaggio di grande eclettismo intellettivo
e davvero fuori del comune, celeberrimo anche per la sua fortunata
autobiografia gBallando nudi nel campo della menteh.
gConversare di scienzah: un
indimenticabile incontro con Kary Mullis, a serrato dibattito col prof.
Piergiorgio Odifreddi.
gConversare di scienzah: così il titolo
dellfincontro con Kary Mullis, Premio Nobel per la Chimica 1993 per
lfinvenzione della PCR (gpolymerase chain reactionh) ossia greazione a
catena della polimerasih, considerata la più importante scoperta
scientifica del XX secolo, dopo quella della struttura a doppia elica del
DNA. A svolgere il delicato compito di moderatore dellfincontro, svoltosi
tra le volte della bellissima Chiesa di S. Agostino di Bergamo Città
Alta, e a intrecciare un diretto e serrato dibattito con Kary Mullis è
stato il professor Piergiorgio Odifreddi, matematico di calibro
internazionale, professore di Logica dallf83 presso lfUniversità degli
Studi di Torino, dallf85 presso lfUniversità di Cornell e già presso le
Università di Novosibirsk, Melbourne, Pechino e Nanchino, Premio Galileo
1998 per la divulgazione scientifica e, vogliamo ricordare, personalità
ben nota pure presso il grande pubblico anche per le sue lezioni sul
circuito televisivo dellfUniversità di Nettuno. Un incontro, quello di
gConversare di scienzah, nel quale lfesposizione dei vari temi
scientifici ha abbracciato anche i grandi quesiti dellfetica e della
filosofia della scienza. Niente di meglio, quindi, che un gfaccia a
facciah tra due grandi personalità scientifiche (e di grande impatto
comunicativo) da sempre estremamente versatili nei vari campi di studi e
ricerca: tanto gli interessi di Mullis spaziano, per citarne solo alcuni,
da quelli della chimica e della biochimica a quelli della fisica, della
cosmologia, della filosofia, della matematica, della teoria della
coscienza, tanto gli interessi di Odifreddi vagano dal campo della logica
matematica, con particolare riguardo alla teoria della calcolabilità, ai
campi dfindagine delle molteplici connessioni tra la matematica e le
scienze umane, anche nelle applicazioni più diverse che includono, per
esempio, la pittura, la musica, gli scacchi.
Prima ancora, allora, di parlare di PCR,
greazione a catena della polimerasih, Kary Mullis e Piergiorgio Odifreddi
si sono confrontati su temi che hanno da subito catturato e via via
mantenuto altissima lfattenzione del pubblico e hanno riproposto, con
effetto quasi palpabile, lfintimo legame esistente tra i molteplici
aspetti dellfesistenza umana e le grandi indagini di carattere
scientifico. Punto di riferimento privilegiato delle considerazioni che
si sono avvicendate durante tale incontro è stato il già citato gBallando
nudi nel campo della menteh (1) (titolo originale: gDancing
naked in the mind fieldh), il libro-autobiografia di Kary Mullis in cui
egli stesso, oltre a descrivere il ragionamento-intuizione che, scaturito
nella sua mente durante un viaggio notturno alla sua capanna montana,
lfavrebbe di lì a ore portato alla scoperta della PCR, narra anche di
vicende alquanto particolari, di esperimenti inusitati (come quello che,
sfruttando la proprietà di conduttività della pelle, gli consentì di
riuscire ad accendere una lampada a distanza) e di indagini in campi
ancora poco esplorati della mente.
Considerazioni forti sono poi quelle che
riguardano il rapporto tra il Premio Nobel Mullis e alcune posizioni
della scienza medica: considerazioni, come soprattutto quelle che
riguardano lfAIDS ma anche altre malattie, ritenute in alcuni casi anche
scomode (si leggano per esempio le pagine del libro nelle quali Mullis
racconta dellfinvio di un cospicuo assegno speditogli per non farlo
intervenire a unfimportante conferenza su gChimica e medicina alle
frontiere della scienzah) (2) e che comunque hanno
contribuito a innescare un complesso dibattito nella comunità scientifica
internazionale in merito alla validità, o meno, dei vari indirizzi
terapeutici volti a debellare gravi malattie che attanagliano lfumanità.
Ma andiamo con ordine e ripercorriamo i temi proposti dalla
manifestazione.
I gcredoh scientifici. La
percezione sensoriale. Interazioni chimiche e coinvolgimento della
coscienza.
La prima parte di "Conversare di scienzah
si è rivelata strategica in quanto a capacità dfinnalzare da subito il
livello dfattenzione del pubblico ed ha preso avvio da alcune
considerazioni di Kary Mullis in ordine ai teoremi della scienza e, come
messo in evidenza anche nellfautobiografia dello scienziato, in ordine
alle posizioni più gortodosseh della scienza del nostro tempo.
Odifreddi: gCome definirebbe, Mullis,
il suo atteggiamento nei confronti di certi assunti della scienza, nei
confronti dei gcredoh scientifici?h
Mullis: gCerti assunti
scientifici sono non già dei gcredoh (dei gbeliefsh), ma semplicemente
dei pezzi di ricerca, dei pezzi di vita. E ogni gcredoh scientifico può
essere modificato; ritenere, invece, in anticipo, di non poterlo
modificare cè religione.h
Odifreddi: gE cosa intendere dire,
Mullis, quando parla di gincompletezza della scienzah?
Mullis: gIntendo dire che dobbiamo
tenere separato il processo scientifico da ciò che invece è pratica
scientifica e che i risultati scientifici sono temporanei, sono in attesa
di ulteriori evidenze.h
Odifreddi: gIn un capitolo del suo
libro si sofferma sullfimportanza che, per la conoscenza del mondo
esterno, ha lfesperienza diretta che passa attraverso i cinque sensi, lfimportanza
delle percezioni.h
Mullis: gSì, i nostri sensi ci
permettono di guardare fuori noi stessi e ciò gfa la realtàh. Ma per me
la cosa fondamentale è avere informazioni nelle quali so di poter
confidare (gto get information I trusth). Nella mia vita ho avuto
esperienze che non riesco a spiegarmi, ma non per questo le butto via,
non per questo non le considero esperienze.h gMolti di noi convengono
che siamo dotati di cinque sensi, cinque piccole finestre che ci
permettono di guardare fuori dal grande castello nel quale siamo
rinchiusi. Questi cinque sensi ben definiti, più due indefiniti
(percezione dellfassenza di peso e percezione del passare del tempo -
n.d.a.) costituiscono tutta la percezione sensoriale attualmente nota.
Alcune specie hanno altre capacità sensoriali, che a noi paiono
straordinarie, perché tendiamo erroneamente a pensare che tutto quanto è
reale sia percettibile da almeno uno dei nostri sensi, e che le cose che
non possono essere viste siano in qualche modo strane. Il termine che usiamo
per definire le strane sensazioni che proviamo di tanto in tanto – e che
non possiamo riferire ai nostri cinque canali di comunicazione preferiti
– è intuizione. Ma non abbiamo un nome preciso per definire questi sensi
rimanenti, che non si sono fatti una bella reputazione a causa dello
straordinario successo dei cinque che, invece, un nome ce lfhanno.(c)
Forse la cosa più importante che ci hanno insegnato questi cinque sensi,
e le regole della matematica che abbiamo creato attraverso di essi, è che
non ci possono insegnare tutto.h (3)
Odifreddi: gE quale relazione, Mullis,
ritiene vi sia tra la chimica e lfesperienza che facciamo attraverso i
sensi?h
Mullis: gFra noi e lfesterno cfè
una relazione che produce uno scambio dfinformazioni a livello chimico e
che si rapporta anche alla nostra coscienza. Prendiamo per esempio il caso
di unfinterazione tra due persone: quando queste due persone
semplicemente si avvicinano lfun lfaltra, esse si scambiano informazioni
di tipo chimico. Cfè conduttività nella pelle e questo ci fornisce vari
tipi di informazioni: per esempio, attraverso la pelle si avverte subito
il pericolo, attraverso la pelle si prova una sensazione di paurah.
Odifreddi: gQual è la sua definizione
di gcoscienzah, Mullis, lei che da molti anni studia proprio la teoria
della coscienza?h
Mullis: gLa coscienza è unfestensione
di un gruppo di pensierih.
gBisogna avere la mente apertah
Nella sua vasta indagine a tutto tondo dei
campi della mente e nel suo approccio senza pregiudizi al mondo dei
fenomeni naturali, un posto nella vita di Kary Mullis lo hanno trovato,
più volte, anche fatti apparentemente inspiegabili che, però, lo
scienziato non si rifiuta di ammettere e non ritiene di dover ebuttare
viaf. Dalla possibilità di accendere una lampada a distanza a quella di
interventi sul piano astrale (lfautobiografia di Mullis narra con dovizia
di particolari gli approdi dei suoi esercizi mentali) e, non per ultima,
quella di contatti con strani esseri luminosi, la vita di questo
scienziato è costellata di esperienze e vicende certo alquanto inusuali
che però egli stesso non ritiene affatto irrilevanti. gSi tratta – spiega
il Premio Nobel per la Chimica 1993 – del tipo di evento che la scienza
definisce aneddotico, perché si è svolto con modalità che non possono
essere riprodotte. Però è accadutoh. (4)
Punto altrettanto interessante delle sue
indagini è quello che lo ha portato a formulare, anche per alcuni ambiti
ancora tralasciati e ignorati dalla ricerca scientifica, lfidea di una
possibile sincronicità tra fatti ancor oggi ritenuti inspiegabili e per i
quali, qualora adeguatamente studiati e sottoposti a valutazioni
sperimentali, potrebbe comprovarsi uno statuto di scientificità. Uno di
questi campi, da molti anni studiato da Kary Mullis, è per esempio quello
dellfastrologia e in particolare delle relazioni tra data di nascita e
attività professionale, relazioni che da anni lo scienziato americano, anche
avvalendosi di sofisticati programmi informatici, sottopone al vaglio
delle sue ricerche scientifiche.
Odifreddi: hDa molti anni lei si
occupa anche di astrologia: nella parte del suo libro dedicata a questo
argomento, lei descrive in particolare le corrispondenze che vi sarebbero
tra appartenenza a un dato segno zodiacale e tipo di professione.
Corrispondenze statistiche di questo tipo vengono indicate, fra lfaltro,
anche da pubblicazioni come gWho is Whoh (gChi è Chih, pubblicazione sui
personaggi di successo nei vari ambiti professionali – n.d.a.). Quale
relazione dunque vi sarebbe, secondo lei, fra questi due elementi?h
Mullis: gI miei studi che da anni
svolgo nel campo dellfastrologia mi confermano che cfè una relazione tra
professione e segno zodiacale, ovvero una relazione tra performance e
mese di nascita: una relazione che Jung (5) chiamerebbe gconnessioni significativeh. Si
tratta di una relazione causale, ma non casuale, e lfassunto è che deve
esserci qualche sincronicità. Come spiego nel mio libro, questo
collegamento può essere facilmente dimostrato osservando la distribuzione
non casuale delle date di nascita tra le diverse professioni. Gli studi
che, da tempo, svolgo anche in questo settore mi confermano che certe
corrispondenze rilevate nel campo dellfastrologia sono più probabili di
quelle della matematica. Dobbiamo quindi fare esperimenti anche in
direzioni come queste. Bisogna avere la mente aperta, non essere chiusi
rispetto a certi argomenti.h
E i campi dfindagine in cui, come ricordato
dallfinventore della PCR, la scienza potrebbe trovare relazioni
significative sono davvero molti. gA Palo Alto – ha sottolineato Kary
Mullis – cfè unfindustria sperimentale che programma su connessioni
casuali quantistiche e stabilisce delle correlazioni fra cose per le
quali, prima, si escludeva la possibilità di una relazioneh. Ci sono
invece alcuni argomenti sui quali Mullis, nella sua conferenza a
BergamoScienza, si è dichiarato decisamente scettico, e alcune nozioni
(come quella di infinito) da lui rifiutate. Ma procediamo con ordine.
Odifreddi: gMullis, lei ha letto molti
libri di matematica e di filosofia della matematica: anche in base a
questo tipo di studi, che idea si è fatto dellfinfinito e della
possibilità di misurarlo?h
Mullis: gÈ facile parlare di
infinitoc Io rifiuto la nozione di infinito: dal momento che non posso
usare numeri così grandi per misurare lfinfinito, non posso dire che è
impossibile la misurazione dellfinfinito. Perciò lfinfinito non ha un
posto nella scienza, non cfè posto nella scienza per una fede assoluta,
per una fede incrollabileh.
Odifreddi: gPer quanto riguarda
invece il tempo, dove siamo con la nostra coscienza? Siamo tra passato e
futuro come indicherebbero gli studi sulla coscienza?h
Mullis: gGli studi sulla coscienza
affermano che è riproducibile lo sfasamento del tempo della coscienza.
Cfè unfonda che va dal passato al futuro, e unfonda che proviene dal
futuro e va nel passato: queste due onde sfincontrano nella coscienza,
nel cervello e lfinterazione di queste due onde, appunto, è misurabile,
anche se di per sé lfonda quantistica non è misurabile.h
Le osservazioni di Mullis si sono poi
soffermate sulla teoria del big bang, la teoria della ggrande esplosioneh
e dellfinizio del tempo. gCi sono molti universi, ci sono diverse
prospettive, che vanno in sensi diversi del tempo. Però io preferisco la
gteoria dello stato fermoh. Non sappiamo - così ancora Mullis – da dove
veniamo, quindi non possiamo spiegare lfUniverso.h (6)
PCR, reazione a catena
della polimerasi: lfinvenzione di Kary Mullis e il Premio Nobel per la
Chimica 1993.
gCfè unfunica chiave che apre una porta sola. E
io la trovai, allora, con quella scoperta della PCRh. Così, a
BergamoScienza, ha esordito Kary Mullis ricordando lfevoluzione della sua
scoperta della reazione a catena della polimerasi. gGli ingredienti della
scoperta della PCR – ha spiegato lo scienziato – cferano già, e cferano
anche le regole per combinare tra loro i vari elementic ciò che io ho
fatto è stato capire come combinare questi elementi in modo un pof
particolare, in modo da innescare nel processo di polimerizzazione una
reazione a catena.h
La PCR è la tecnica che consente di ottenere in
provetta e in pochissimo tempo lfamplificazione del DNA tramite la
moltiplicazione di un microscopico filamento di materiale genetico.
Facciamo qualche passo indietro e cerchiamo dunque di ripercorrere
lfevoluzione della scoperta della PCR. In natura, ogni volta che una
cellula si divide in due, le molecole del DNA si riproducono: entrano in
azione alcuni enzimi cellulari, chiamati gpolimerasih, che effettuano
appunto una copia di tutto il DNA contenuto in qualsiasi cromosoma.
Lfidea di fondo di Kary Mullis per giungere ad un processo che
consentisse di riprodurre in poco tempo del materiale genetico in
provetta (senza quindi intervenire su organismi viventi) fu quella di far
congiungere un tratto molto breve di DNA sintetico a una porzione più
lunga di DNA naturale. Il problema affrontato da Mullis è stato proprio
quello di trovare un programma chimico che consentisse di grestringere la
ricercah e individuasse la parte in cui le due sequenze combaciano,
evitando di amplificare frammenti di DNA poco specifici. Come spiegato
dallo stesso Mullis nel suo libro:
gSe con un breve tratto di DNA potevo trovare
un migliaio di sequenze su tre miliardi, potevo utilizzare un altro
tratto più breve per restringere la ricerca. Questo sarebbe poi andato ad
unirsi a un segmento della prima sequenza trovata, avrebbe passato in
rassegna il migliaio di possibilità emerse dalla prima ricerca, fino a
trovare proprio quello che stavo cercando. Quindi, utilizzando la
naturale propensione del DNA a duplicarsi in precise condizioni,
ricostruibili in laboratorio, avrei potuto far sì che la parte di DNA
collocata tra le sequenze collegate alle due brevi stringhe utilizzate
per la ricerca si riproducesse a tutto andare.h (7)
La tecnica della PCR consente di identificare
il frammento di DNA ricercato e di replicarlo in vitro in milioni di
copie, nel giro di poche ore; è considerata una scoperta scientifica di
eccezionale importanza e trova larga applicazione in molteplici campi: da
quello della medicina (diagnostica in particolare) a quella
medico-legale, da quello della genetica a quello della biotecnologia; grazie
alla PCR è anche possibile estrarre il DNA dai fossili. gUna bomba
chimicah: questa la definizione dello stesso Mullis, a BergamoScienza,
della sua scoperta, fatta nel corso dei suoi studi sulla sintesi degli
oligonucleotidi. Una definizione volutamente iperbolica e che però è
servita allo scienziato americano (che attualmente è anche Distinguished
Researcher al Childrenfs Hospital and Research Institute di Oakland,
California) per riproporre ancora una volta, allfattenzione del pubblico
e dei media, quelli che da tempo egli considera debbano essere i campi di
applicazione privilegiati delle sue scoperte biochimiche: la cura di
gravi malattie di cui soffrono moltissime persone. Fra queste ricordiamo
le lesioni del midollo spinale e il diabete mellito insulino-dipendente
cui, da anni, Mullis sta lavorando non solo nei suoi laboratori, ma anche
nella fasi, difficili, di promozione su larga scala dei progetti di cura,
a contatto con il complesso mondo degli affari, dei brevetti, del
marketing. Ancora per la PCR, questa eccezionale scoperta scientifica che
in pochi anni ha rivoluzionato lfapproccio alle conoscenze genetiche e
che, nondimeno, da alcune parti continua a suscitare pesanti
preoccupazioni per alcuni suoi utilizzi (in particolare per sistemi di controllo
in campo militare, per banche dati di schedatura biochimica e simili) le
indicazioni di Mullis continuano ad essere chiare: gLa PCR – ha ribadito
a BergamoScienza – può essere applicata per curare alcune malattie che,
ogni anno, provocano milioni di morti. Fra queste lfinfluenza, che uccide
dai 5 ai 10 milioni di persone allfanno. Oggi, per curare queste malattie
che invece la PCR può curare, si usa il farmaco, ma il farmaco può avere
delle controindicazioni.h
Mullis ha infine ricordato quella che è
lfevoluzione più recente delle sue ricerche in campo biochimico: un
metodo di attivazione istantanea del sistema immunitario che consente di
neutralizzare agenti patogeni e tossine.
PCR
Polymerase Chain
Reaction
(greazione a catena
della polimerasih)
Il
meccanismo di amplificazione del DNA messo a punto da Mullis si basa
sulla ripetuta e reciproca estensione di due catene polinucleotidiche
iniziali, dette gprimerh, ibridate ai filamenti separati di una
particolare sequenza di DNA. Grazie alla PCR si può quindi ottenere in
tempi molto brevi un grandissimo numero di molecole di DNA identiche ad
uno gstampoh di partenza, cioè identiche al filamento di DNA da
copiare.
Il
sistema inventato da Kary Mullis ha superato dfun balzo i problemi che
ponevano le precedenti metodiche già utilizzate per esaminare il DNA
sulla scorta di piccoli campioni di DNA stesso: problemi di lentezza,
di indaginosità del procedimento e a volte anche di scarsa
attendibilità dei risultati. La PCR, infatti, consente di raddoppiare
in ogni ciclo del procedimento le quantità di DNA prodotte nel ciclo
precedente: partendo quindi da una sola molecola di DNA, con il primo
ciclo si ottengono due molecole di DNA, con il secondo ciclo quattro
molecole DNA, e così via in base a un meccanismo di progressione
esponenziale del valore del numero iniziale.
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Lfapproccio multidisciplinare
di tutti gli appuntamenti di BergamoScienza.
Su tutto, ci sembra, è emersa la volontà di
ribadire quanto sia necessario utilizzare il sapere scientifico per
indagare a fondo i vari aspetti che riguardano lfesistenza e per
verificare la fondatezza di tesi e di gassuntih che, come sottolineato da
Mullis, sono da considerarsi non già alla stregua di gbeliefh, cioè come
dei gcredoh, ma invece come gpezzi di ricerca, pezzi di vitah. Proprio a
partire da queste sue indicazioni e poi ripercorrendo i dibattiti che si
sono susseguiti nel corso di tutta la settimana di BergamoScienza, non
possiamo non rilevare la tempra altamente dialettica che ha
caratterizzato lfintera rassegna di divulgazione scientifica: una
rassegna che, anche sui temi più eticamente controversi, in particolare
quelli sulla riproduzione assistita, sulla ricerca genetica, sulla
terapia cellulare, è stata capace di mettere a confronto posizioni anche
molto diverse tra loro e di riunire, nelle varie Tavole rotonde, esperti
di diversa formazione accademica e culturale. Da questa volontà e
capacità di confrontarsi in modo aperto sui grandi temi della scienza non
possiamo non rilevare, quindi, quanto efficacemente sia stato steso, dai
promotori e dagli organizzatori, quel sottile filo conduttore che nel
corso di tutta la rassegna ha saputo attirare lfattenzione del pubblico
sullfimportanza di un approccio multidisciplinare al mondo della scienza,
un approccio a gtrecentosessanta gradih. Tutti gli appuntamenti hanno
egregiamente soddisfatto lfobbiettivo di riproporre allfattenzione del
pubblico lfimportanza di quellfapproccio multidisciplinare e lo hanno
soddisfatto non solo tramite conferenze e Tavole rotonde che hanno visto
come protagonisti grandi personaggi scientifici di calibro mondiale, ma
anche tramite spazi di attività didattica, di mostre-laboratorio, nonché
di mostre culturali che hanno messo in risalto lo stretto rapporto tra
arte e scienza. Giova allora ricordare, terminando questo nostro
resoconto, una rosa particolarmente interessante degli incontri di questa
rassegna, incontri già programmaticamente interessanti e – ci piace
aggiungere – svolti proprio allfinsegna di quel gBisogna avere la mente
apertah enunciato da Kary Mullis allfapertura della manifestazione (8):
œ gLa clonazione fra realtà e fantasiah
con, fra i vari relatori, il prof. Edoardo Boncinelli, direttore della
Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste, membro
dellfAccademia Europea e dellfOrganizzazione Europea per la Biologia
molecolare e autore di vari libri sui meccanismi dellfevoluzione
biologica, tra i quali ricordiamo qui: gGenoma: il grande libro
dellfuomoh. Così, pure in veste di relatore sullfargomento, il biologo
Carlo Alberto Redi: gLa clonazione riproduttiva umana deve ricevere,
oggi, un secco no dalla società civile per un semplicissimo motivo: se
fosse permessa, a farne le spese sarebbe la salute della donna, punto e
basta. Per clonare, è necessario disporre di decine e decine di ovuli e
di pseudomadri: chi fornisce gli ovuli? Chi funge da pseudomadre? Le
donne degli strati sociali meno protetti! Nel frattempo è necessario far
capire ai decisori politici che il no alla clonazione umana non deve
comportare restrizioni legislative allfuso della tecnica del
trasferimento nucleare di nuclei somaticich
œ gEtica, scienza, fede e diritti dellfuomoh,
con il Cardinale Renato Martino, il filosofo Massimo Cacciari
(attualmente preside della Facoltà di Filosofia dellfUniversità
Vita-Salute di Milano) e Mauro Ceruti, uno dei maggiori protagonisti
europei della Filosofia della complessità. Temi centrali di questa Tavola
rotonda: la mutata condizione di sviluppi scientifici e tecnologici
(biotecnologie, manipolazione genetica, terapie geniche, tecniche di
riproduzione, nuovi sistemi di trapianto). Che gimpone di ampliare e
trasformare lforizzonte etico e politico del concetto e del principio di
responsabilitàh e la necessità di una gridefinizione della nostra
concezione dellfidentità umanah.
œ gLfevoluzione vista attraverso i genih,
con il prof. Luigi Luca Cavalli-Sforza, genetista di chiara fama cui si
deve la scoperta dei meccanismi di ricombinazione genetica dei batteri e
autore di corposi studi sulla genetica delle popolazioni umane: studi, è
stato sottolineato nella conferenza, determinanti per la conoscenza della
distribuzione geografica delle mutazioni genetiche avvenute nel tempo e
per spiegare come, nei vari flussi migratori, gli esseri umani si siano
scambiati materiale genetico e cultura. gLa quasi totalità delle nostre
caratteristiche biologiche è nascosta. Si tratta di caratteri ereditari
(il DNA) che non si rivelano allfocchio dellfosservatore. I tratti
esterni del corpo, quelli che mostrano maggiore variazione, sono
direttamente soggetti allfinfluenza dellfambiente e in particolare del
clima. Per quanto riguarda i caratteri nascosti – quelli che contano
davvero nel farci essere ciò che siamo – la variazione fra un popolo e un
altro è ben poco superiore alla variazione che si riscontra allfinterno
di uno stesso popolo. Si può quindi affermare che non vi è base alcuna
per parlare di distinzione di razze – e meno ancora in sottospecie – per
la specie umanah.
œ gSolo lo stupore conosceh, con
lfastrofisico Marco Bersanelli (esperto di cosmologia osservazionale, di
misurazione delle microonde cosmiche, delle emissioni delle galassie e
del loro assorbimento da parte dellfatmosfera terrestre) e con Raffaele
Crovi, noto scrittore, saggista e poeta. Nel corso di questa conferenza
sono state offerte testimonianze di alcuni grandi scienziati che hanno
documentato come unfaccezione ristretta di gragioneh sia insufficiente a
spiegare il fenomeno della conoscenza scientifica: gContrariamente a una
percezione largamente diffusa, lfazione del ricercare in campo
scientifico richiede motivazioni profonde, energia affettiva e senso
estetico, oltre che capacità logiche e deduttive. In particolare la
disponibilità a gessere stupitih dai fenomeni naturali, anche da quelli
apparentemente scontati, è parte necessaria del movimento della ragione
impegnata nella ricercah.
(Marina
Palmieri)
Note e riferimenti bibliografici
(1) "Ballando
nudi nel campo della mente" (titolo originale: "Dancing naked
in the mind field"), Baldini&Castoldi, Milano 2000, 2003,
Baldini Castoldi Dalai editore, Milano 2004. £
(2) ibidem,
cfr. capitolo "Prendetevi le diapositive, io resto a casa". £
(3) cfr.
"Ballando nudi nel campo della mente", Baldini Castoldi Dalai
editore, Milano 2004, vd. "Il regno dei sensi", pp.71-75. £
(4) ibidem,
p. 144. £
(5) Carl
Gustav Jung (1875-1961) psichiatra svizzero, fondatore della psicologia
analitica. Celebri le sue formulazioni sul nesso tra inconscio del
singolo e "inconscio collettivo". Fra le sue opere: Psicologia
e alchimia (1944), L'io e l'inconscio (1945), Psicologia del transfert
(1946). £
(6) Su
origine ed espansione dell'universo, freccia del tempo e argomenti
correlati segnaliamo qui: "Dal Big Bang ai buchi neri" di
Stephen W. Hawking, opera di divulgazione scientifica anche per i non
specialisti. £
(7) cfr.
"Ballando nudi nel campo della mente", Baldini Castoldi Dalai
editore, Milano 2004, cfr. p. 12 e segg., capitolo "L'invenzione
della PCR". £
(8)
Documentazione BergamoScienza. £
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